I Punti Unici d’Accesso (PUA) e le Unità di Valutazione Territoriale (UVT)
L’organizzazione regionale del sistema integrato dei servizi alla persona garantisce l’accesso unitario ai servizi e favorisce l’appropriatezza delle prestazioni socio-sanitarie in forma integrata.
Per tutelare l’equità dell’accesso ai servizi socio-sanitari e l’appropriatezza delle risposte, la Regione Sardegna, in attuazione della Legge regionale n. 23 del 23.12.2005 di riordino del sistema integrato dei servizi alla persona, ha istituito i Punti Unici d’Accesso (PUA) e le Unità di Valutazione Territoriale (UVT), aventi il compito di raccogliere le richieste di assistenza socio-sanitaria dei cittadini e garantire l’adeguata valutazione del bisogno e la presa in carico appropriata.
La norma, all’art.32, impone infatti ai Comuni associati e alle Aziende Sanitarie di predisporre per ogni ambito territoriale “punti unitari di accesso ai servizi sociosanitari; soluzioni organizzative e protocolli operativi per la valutazione multiprofessionale dei bisogni e l’individuazione dell’operatore responsabile dell’attuazione del progetto assistenziale; procedure comuni di elaborazione dei programmi personalizzati di intervento, tali da risultare verificabili nelle modalità di realizzazione, nei tempi, nell’utilizzo delle risorse e nei risultati conseguiti; criteri e strumenti di gestione integrata dei sistemi informativi sanitario e sociale”.
L’istituzione di PUA e UVT è avvenuta con la Deliberazione della Giunta Regionale n. 7/5 del 21.02.2006, in cui sono stati definiti gli elementi base a sostegno della loro costituzione e del loro efficiente funzionamento; da allora sono ritenuti area prioritaria di intervento delle politiche regionali e negli anni sono stati oggetto di importanti investimenti economici.
Oggi i PUA e le UVT sono presenti in tutti gli ambiti territoriali e costituiscono un fondamentale punto di riferimento per la continuità e la tempestività di assistenza e cura alle persone con bisogni sociosanitari complessi.
Con la legge regionale n. 30 del 15/12/2020 i finanziamenti regionali per il rafforzamento della rete dei PUA e delle UVT sono diventati strutturali. Le risorse sono erogate agli ambiti PLUS e alle Aziende Sanitarie con cadenza annuale e possono essere utilizzate esclusivamente per l’acquisizione di servizi di assistenza tecnica e delle professionalità necessarie al potenziamento delle attività, con la finalità di migliorare l’appropriatezza del sistema di accesso alle prestazioni sociali e socio sanitarie.
Il Punto Unico di Accesso (PUA) è il punto di riferimento per i cittadini che necessitano di assistenza in ambito socio-sanitario: assicura adeguate informazioni sull’offerta dei servizi, a sostegno di una scelta consapevole dell’utente e della sua famiglia, garantisce una valutazione multidimensionale e un progetto personalizzato, accorciando i tempi di risposta e assicurando l’appropriatezza del percorso di assistenza.
E’ compito del PUA identificare adeguatamente i reali bisogni dei cittadini e fornire loro la dovuta assistenza, avvalendosi, nei casi complessi, dell’equipe multidisciplinare delle UVT.
L’ UVT opera congiuntamente alla persona e alla sua famiglia e deve garantire la continuità e la tempestività delle cure nel caso di problemi sociosanitari complessi, che richiedono risposte multiple di tipo sanitario (prestazioni infermieristiche, mediche, riabilitative ecc.) e/o sociosanitario (assistenza domiciliare, residenzialità diurna o a tempo pieno, ecc.).
Ciascuna UVT è composta da un nucleo base, costituito da un medico di assistenza distrettuale con conoscenza della rete dei servizi, responsabile del percorso assistenziale e della continuità delle cure, e da un operatore sociale dell’azienda sanitaria o di uno dei Comuni del distretto di riferimento.
Il nucleo base si avvale costantemente del medico di medicina generale (o pediatra di libera scelta) del paziente (la cui valutazione può essere acquisita anche attraverso apposita certificazione), di almeno un medico specialista e di un altro operatore sanitario (terapista della riabilitazione, etc.) con preparazione professionale ed esperienza nelle discipline connesse alla tipologia del paziente da valutare. Alle UVT partecipa uno psicologo – compatibilmente con le disponibilità di specifiche professionalità nei singoli territori – con il compito di garantire un’adeguata valutazione dei bisogni psichici ed emotivi della persona e del suo contesto e di favorire il processo di comunicazione fra il paziente e gli operatori.
La Regione Sardegna finanzia il potenziamento delle attività dei PUA e delle UVT. Il finanziamento, avente cadenza annuale, è stato reso strutturale con la L.R. n. 30 del 15 dicembre 2020 ed è attualmente stabilito nella seguente misura:
- 2.000.000 euro annui agli ambiti PLUS, per il rafforzamento delle attività dei PUA;
- 500.000 euro annui alle aziende sanitarie, per il potenziamento delle UVT.
Le risorse, ripartite tra gli Ambiti e le Aziende in ragione del numero dei residenti, sono di norma trasferite annualmente in un’unica soluzione, a fronte di specifica richiesta da formulare entro il 30 marzo di ciascun anno.
Il finanziamento regionale è destinato esclusivamente all’acquisizione di servizi di assistenza tecnica e delle professionalità necessarie al potenziamento delle attività dei PUA e delle UVT per la presa in carico delle persone con disabilità grava e non autosufficienza e l’attivazione di percorsi di assistenza domiciliare e di vita autonoma.
Dal 2023 la programmazione regionale (Deliberazione n. 7/11 del 28 febbraio 2023) ha previsto che dal Fondo nazionale per la non autosufficienza siano assegnate risorse pari a euro 600.000 per l’annualità 2022, euro 2.120.000 per l’annualità 2023 ed euro 2.120.000 alle Aziende socio-sanitarie locali destinate a sostenere la spesa per il personale con professionalità sociale a rafforzamento delle attività proprie del Punto unico di accesso volte a garantire i percorsi assistenziali integrati a sostegno della domiciliarità e prevenzione dell’istituzionalizzazione.
Gli Ambiti PLUS e le Aziende Sanitarie devono inviare entro il 30 marzo di ogni anno la rendicontazione annuale, riferita all’utilizzo delle risorse assegnate due anni prima. Gli Ambiti e le Aziende, inoltre, ai fini del monitoraggio annuale sull’andamento del programma, rilevano il numero, i profili professionali individuati e le risorse impegnate per le attività realizzate al 31 dicembre di ciascun anno, rendendolo disponibile entro il 30 marzo dell’anno successivo.
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