Adozioni e affidi

La misura ‘Adozioni e affidi’ è rivolta a tutte le coppie che intendono prendere in adozione o in affidamento un minore.

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ADOZIONI

A chi è rivolta la misura?

La linea di intervento è disciplinata dalla Legge Regionale n.5/2016, art.6 comma 23 e ha l’obiettivo di assicurare a tutte le coppie adottive sarde un valido e significativo supporto durante il lungo iter dell’adozione nel quale le famiglie devono sostenere i costi per il viaggio e il soggiorno, per la partecipazione alle giornate di formazione, al colloquio per il  conferimento dell’incarico e per la proposta di abbinamento.

Qual è l’ammontare del beneficio economico?

Con la Legge Regionale n.5/2016, art.6 comma 23 è stata autorizzata la spesa annua di € 150.000,00 a favore degli organismi autorizzati alle adozioni internazionali con sede operativa sul territorio regionale.

Per approfondimenti è possibile consultare la pagina web della Commissione per le Adozioni Internazionali.

AFFIDI

A chi è rivolta la misura?

L’affidamento familiare costituisce un supporto a favore di un minore e della sua famiglia che, per diverse ragioni, non è temporaneamente in grado di occuparsene. La legge sancisce il diritto del minore a crescere ed essere educato nell’ambito della propria famiglia d’origine e, solo nei casi in cui la famiglia naturale non sia in grado di provvedere adeguatamente alla crescita e all’educazione dei figli, prevede l’applicazione degli istituti dell’affidamento familiare e dell’adozione. L’affidamento rappresenta, dunque, un intervento di aiuto e sostegno temporaneo per una durata massima di 24 mesi. I minori, temporaneamente privi di un ambiente familiare idoneo, possono essere affidati a una famiglia o a una persona singola, in grado di assicurare loro il mantenimento, l’educazione, l’istruzione e le relazioni affettive di cui hanno bisogno.
L’affido è disciplinato dalla L. n. 184 del 1983 e dalle successive modificazioni, in particolare apportate dalla L. n. 149 del 28 marzo 2001 e recentemente introdotte dalla L. n. 173 del 19 ottobre 2015.

La legge nazionale prevede misure di sostegno a favore della famiglia affidataria, che possono comprendere anche un rimborso spese per interventi di cura e di particolare rilevanza per il progetto di affidamento. E’ previsto anche un contributo mensile alla famiglia indipendentemente dalle sue condizioni reddituali quale riconoscimento per l’impegno sociale svolto.
Ci sono due tipi di affido: consensuale, disposto dai servizi sociali del comune, o giudiziale, disposto dal Tribunale per i minorenni. Sono coinvolti nell’affido: i Servizi sociali del comune di residenza del minore, i Servizi della Azienda della Tutela della Salute – ATS, il Tribunale per i Minorenni, in caso di affidamento giudiziale, e i centri affidi presenti sul territorio. La Regione Sardegna attraverso l’art. 25 bis della LR 23/2005, nei limiti dello stanziamento disponibile, finanzia l’affidamento etero-familiare di minori, disposto dall’autorità giudiziaria quale azione alternativa all’istituzionalizzazione e finalizzata al mantenimento del rapporto del minore con la famiglia di origine.

Cosa è necessario fare per ottenere il beneficio?

La titolarità del progetto è in capo al Comune. I Comuni interessati devono presentare la domanda di finanziamento straordinario alla Direzione generale delle politiche sociali. L’istruttoria è di competenza del Servizio politiche per la famiglia e l’inclusione sociale della stessa Direzione generale.

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